Contrada Cutura, Corso Italia - Rende (CS)
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La G4 Estintori è in grado di assicurare la manutenzione di tutti i tipi di estintori e di tutti i sistemi fissi di estinzione incendi acqua (Idranti e Naspi). Ci occupiamo di tutte le fasi della manutenzione degli estintori, dal controllo iniziale a quello periodico, passando da revisione, collaudo e manutenzione straordinaria
Con l’emanazione del Decreto Controlli del 01/09/2021 e della Circolare CNVVF, prot n. 14804 del 06/10/2021 sono stati definiti i “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a) punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. Si tratta di un passo importante per tutto il settore, che porta verso una manutenzione di qualità fatta secondo la regola dell’arte. Il Decreto infatti introduce per la prima volta il “tecnico manutentore qualificato”, una figura professionale che, per poter operare sugli impianti, dovrà seguire un corso di formazione specifico e sottoporsi ad esame per la verifica dei requisiti. Successivamente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rilascerà un’attestazione da tecnico manutentore qualificato. I tecnici manutentori di estintori della G4 Estintori sono certificati ICIM come figura professionale ai sensi della Norma UNI 9994-2.Certificazione del Manutentore di Estintori d'Incendio - UNI 9994-2: La norma UNI 9994-2 prescrive i requisiti per la certificazione dei soggetti incaricati al controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico, la revisione programmata ed il collaudo degli estintori d'incendio, ai fini di garantire l'efficienza del servizio
Manutenzione di estintori portatili e carrellati come previsto dalla norma UNI 9994-1
La manutenzione degli estintori, come di tutte le attrezzature antincendio, è un obbligo a carico del datore di lavoro sancito dal:
- DPR 547 del 27/04/1955 art. 34 punto C
- DM n°64 del 10 marzo 1998, art. 4
La norma tecnica di riferimento (anche per gli addetti delle ditte esterne di manutenzione) per la manutenzione degli estintori è la norma UNI 9994-1:2013, "Apparecchiature per estinzione incendi; estintori d'incendio; manutenzione".
Questa norma indica le periodicità degli interventi di manutenzione e le modalità di esecuzione.
Sono previste le seguenti fasi di manutenzione:
- Controllo iniziale (punto 4.3 norma UNI 9994-1:2013)
- Sorveglianza (punto 4.4 norma UNI 9994-1:2013)
- Controllo periodico (punto 4.5 norma UNI 9994-1:2013)
- Revisione programmata (punto 4.6 norma UNI 9994-1:2013)
- Collaudo (punto 4.7 norma UNI 9994-1:2013)
1) Controllo iniziale
Consiste in una serie di esami visivi che devono essere aggiornati anche contemporaneamente al controllo periodico da parte della ditta manutentrice, tra cui verificare che gli estintori abbiano le marcature e le scritte leggibili, controllare che sia disponibile il libretto d’uso e manutenzione, ecc..
2) Sorveglianza
Consiste nella esecuzione, da parte di personale interno all'azienda e con frequenza non definita dalla norma (si consiglia frequenza mensile), dei seguenti accertamenti:
- l'estintore sia presente e segnalato con apposito cartello
- l'estintore sia chiaramente visibile, immediatamente utilizzabile e l'accesso allo stesso sia libero da ostacoli - l'estintore non sia manomesso
- i contrassegni distintivi siano esposti a vista e siano ben leggibili
- l'indicatore di pressione (se presente) indichi un valore di pressione compreso all'interno del campo verde
- l'estintore non presenti anomalie (ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni, ecc.)
- l'estintore sia esente da danni alle strutture di supporto ed alla maniglia di trasporto; se carrellato abbia le ruote funzionanti
- il cartellino di manutenzione sia presente sull'apparecchio e correttamente compilato
Tutte le eventuali anomalie riscontrate devono essere subito eliminate.
In questa fase deve avvenire la registrazione dell’avvenuta sorveglianza su apposito registro.
3) Controllo periodico
Consiste nella esecuzione, da parte di personale competente (vedi punto 3.3.3. della norma) e con frequenza semestrale (entro la fine del mese di competenza), di una verifica dell'efficienza dell'estintore tramite una serie di accertamenti tecnici specifici a seconda del tipo di estintore (che omettiamo in quanto sotto la responsabilità della ditta di manutenzione). In questa fase deve avvenire la compilazione del rapporto di intervento e aggiornamento del cartellino di manutenzione.
4) Revisione programmata
Consiste nella esecuzione, da parte di personale competente (vedi punto 3.3.3. della norma), di una serie di accertamenti ed interventi per verificare e rendere perfettamente efficiente l'estintore. Tra questi interventi, è inclusa la ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente presente nell'estintore (polvere, CO2, schiuma, ecc.). La frequenza della revisione e, quindi, della ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente è come da prospetto 2 della norma UNI 9994-1:2024:
Periodicità delle varie fasi di intervento in base alla nuova normativa
In linea generale, salvo diversa indicazione da parte del Ministero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco -, è necessario verificare puntualmente le indicazioni riportate dal produttore dell’estintore d’incendio all’interno del proprio libretto d’uso e manutenzione (previsto dal DM 7 gennaio 2005) e dalle istruzioni per l’utilizzatore (previsto dalla Direttiva PED 2014/68/UE attuata da D. Lgs. 15 febbraio 2016, n. 26). Si ritiene quindi opportuno suggerire un approccio più restrittivo, mantenendo la periodicità delle revisioni a 36 mesi per gli estintori d’incendio a polvere già immessi sul mercato alla data del 25.07.2024.
▪ Sicurezza e Salvaguardia Ambientale
Viene ricordato, ora in maniera esplicita, che la stessa dismissione di un estintore d’incendio debba essere effettuata nel rispetto della vigente legislazione ambientale.
▪ Estintori da considerarsi fuori servizio
E’ rimasto invariato il termine (18 anni) raggiunto il quale un estintore d’incendio debba ritenersi ‘fuori servizio’.
▪ Parti di ricambio ed agenti estinguenti
In ottemperanza a quanto già sancito dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, viene ricordato che tutte le parti di ricambio, utilizzate devono essere conformi alle parti del prototipo certificato nonché dichiarate conformi dal produttore dell’estintore. La sostituzione dell’agente estinguente deve essere effettuata con l’estinguente del prototipo certificato e con la periodicità dichiarata dal produttore.
▪ Documento di manutenzione
Viene ora ricordata la necessità di consegnare copia del documento di manutenzione al Committente.
Manutenzione degli impianti automatici di rivelazione e allarme antincendio come previsto dalla norma UNI 11224.
Gli impianti di rilevazione incendi hanno la funzione di rilevare un principio di incendio il più rapidamente possibile e di dare l’allarme. Questi sistemi sono dotati di rivelatori puntiformi di fumo, di calore e rivelatori ottici lineari, possono essere collegati o meno ad un impianto di spegnimento.
La G4 Estintori esegue la manutenzione dei sistemi automatici di rivelazione e allarma svolgendo sia attività preventive sia correttive, con lo scopo di mantenere, o ripristinare, lo stato nel quale il sistema può svolgere la funzione richiesta in piena efficienza.
Novità della norma UNI 11224:2019
La nuova norma UNI 11224:2019 “Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi” pubblicata dall’UNI Ente Nazionale di Normazione, sostituisce la precedente del 2011, descrive le procedure per il controllo iniziale, il controllo periodico, la sorveglianza, la manutenzione e la verifica generale dei sistemi di rivelazione di incendio.
La norma ha lo scopo di verificare le funzionalità e di mantenere in piena efficienza gli impianti di rivelazione automatica d’incendio.
Si applica ai sistemi già esistenti e ai sistemi di nuova realizzazione. La norma UNI 11224:2019 richiede che il controllo degli impianti sia effettuato da un tecnico manutentore, mentre la sorveglianza può essere gestita da personale istruito, ma ricordiamo anche che il recente D.M. 1 settembre 2021 ha introdotto l’obbligo che tali manutenzioni vengano effettuate da imprese abilitate. Se l’impianto è installato in una attività soggetta all’obbligo di controllo dei Vigili del Fuoco (pertanto rientrante nell’elenco delle attività di cui al d.P.R. 152/2011) o ha dieci o più rivelatori è necessario redigere un progetto elaborato da un professionista iscritto all’albo prima che esso venga modificato.
Nella nuova norma:
- Sono state modificate ed implementate prove e controlli sugli apparati di segnalazione acustica e ottica e nei sistemi ASD (sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione).
- Nella parte «verifica generale del sistema» sono state modificate le periodicità.
- È variata la percentuale del numero dei punti da controllare in allarme nel corso dei 12 mesi in funzione dell’anzianità dell’impianto.
Altra novità riguarda la “manualistica relativa alla centrale e alle apparecchiature installate” che è stata sostituita dal “manuale d’uso e manutenzione dell’impianto già predisposto dalla ditta installatrice”, recependo quanto introdotto dal DM 20 dicembre 2012 e successivamente esposto nel D.M. 03/08/2015 oggi aggiornato al D.M. 18/10/2019, il quale deve essere “completo delle istruzioni necessarie per la corretta gestione dell’impianto e per il mantenimento in efficienza dei suoi componenti”. Tale documentazione deve inoltre essere implementata con lo “schema funzionale e particolareggiato del sistema”, vale a dire completato di tabelle causa/effetto che permettano la comprensione delle logiche di funzionamento impostate nella centrale (concetto introdotto con l’edizione 2013 della UNI 9795 Appendice A – Documentazione di Progetto). La manutenzione (obbligatoria secondo la legislazione vigente) dei sistemi di rivelazione incendio deve essere eseguita con la periodicità minima indicata nel seguente prospetto 1 della norma:
Sistemi convenzionali - Sistemi analogici indirizzati
La percentuale dei punti controllati è diversa tra sistemi convenzionali e sistemi analogico indirizzati.
Sistemi convenzionali
Nel caso di sistema convenzionale i dispositivi e gli azionamenti devono essere provati al 100% ad ogni controllo, già a partire dal primo intervento.
Sistemi analogici indirizzati
Nel caso di sistema analogico indirizzato, il controllo periodico deve essere effettuato con frequenza variabile, in funzione dell'anzianità dell'impianto, calcolata dalla data della consegna formale, come di seguito specificato:
a) Dalla consegna formale al sesto anno
Nell'arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale, esteso a tutte le zone di rivelazione, per almeno il 50% di tutti i dispositivi e azionamenti presenti, con un minimo di due interventi da effettuarsi a distanza non inferiore a 5 mesi;
b) Dal settimo al dodicesimo anno
Nell'arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale del 100% di tutti i dispositivi e azionamenti presenti, con un minimo di due interventi da effettuarsi a distanza non inferiore a 5 mesi;
c) Oltre il dodicesimo anno
Dal tredicesimo anno, il sistema (sia esso di tipo convenzionale che di tipo analogico indirizzato) deve essere sottoposto alla "Verifica generale" come presentato nel punto 11 (verifica generale del sistema).
Devono essere annotate tutte le attività svolte con l’identificazione dei componenti sottoposti a verifica.
Verifica generale del sistema
La verifica generale del sistema è costituita da un insieme di attività che devono essere esperite almeno ogni 12 anni, che comprende il "Controllo Preliminare" come specificato al punto 8.2 della norma.
La verifica generale del sistema deve iniziare con l'effettuazione dei due controlli seguenti:
• accertamento della disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili con quelle installate;
• accertamento della invariabilità dell'impianto, cioè assenza di cambiamenti o modifiche sostanziali, come definito nel punto 3.4.4 della norma che comportano la riprogettazione totale o parziale dell'impianto.
La nuova norma UNI 11224 prevede che, al completamento di ogni ciclo di dodici anni di manutenzione (calcolati dalla consegna formale del sistema), i rivelatori automatici di fumo (comprendenti i puntiformi, i lineari e quelli ad aspirazione) e di fiamma sia indirizzati che convenzionali, vengano sottoposti a una delle seguenti opzioni:
• Revisione del rivelatore da parte del produttore dello stesso
• Sostituzione con rivelatori nuovo avente compatibilità confermata dal produttore dei rivelatori esistenti
• Prova pratica come da UNI 9795 punto 8 per i rivelatori ottici puntiformi e lineari, come da UNI TR 11694 Appendice C per i sistemi di aspirazione e come da indicazione del produttore e del progettista per i rivelatori di fiamma. Quanto sopra richiesto, sia la revisione che la sostituzione che la prova reale deve essere effettuato entro sei anni andando a verificare per ogni anno un sesto del totale dei punti di rivelazione. Nel caso della prova, ove si verificasse che oltre il 20% dei punti non risultasse essere dentro il tempo di ritardo ammesso si deve necessariamente proseguire con la revisione o sostituzione.
Attività Frequenza
Verifica completa dell'installazione nel suo complesso: Semestrale
Pulizia di tutte le apparecchiature: Semestrale
Pulizia dei rivelatori e prova con bombole speciali: Semestrale
Verifica e eventuale riparazione di tutte le connessioni: Semestrale
Pulizia e regolazione dei contatti e dei relais: Semestrale
Eventuale regolazione della tensione e dell'intensità di corrente: Semestrale
Controllo del funzionamento e manutenzione di tutti i dispositivi di trasmissione d'allarme: Semestrale
Eventuale sostituzione di elementi difettosi: Semestrale
Controllo della temperatura ambiente: Semestrale
Controllo delle lampade sulle centrali: Semestrale
Verifica dello stato delle batterie: Semestrale
Verifica primo allarme dell’impianto: Semestrale
Verifica delle accensioni delle lampade e campane di allarme: Semestrale
Resettaggio del sistema: Semestrale
Compilazione del registro "Stato degli impianti": Semestrale
Compilazione del verbale dei lavori eseguiti: Semestrale
Verifica del buon funzionamento delle apparecchiature e delle parti di impianto messe momentaneamente fuori servizio: Dopo ogni controllo
Manutenzione di reti di idranti secondo le norme UNI 10779, UNI EN 671-3, UNI EN 12845 La norma di riferimento per la manutenzione degli idranti antincendio è la UNI 10779:2014 “Impianti estinzione incendi – reti idranti – progettazione, installazione ed esercizio”. La normativa specifica i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare nella progettazione, installazione e manutenzione delle reti idranti, destinate all’alimentazione di apparecchi di erogazione antincendio. Tali requisiti sono fissati in relazione alle caratteristiche dell’attività da proteggere, in assenza ovviamente, di specifiche disposizione legislative. La norma si applica agli impianti da installare e da modificare, a seguito della valutazione del rischio antincendio, nelle attività sia civili che industriali. La corretta manutenzione, a norma di legge, si struttura nelle seguenti fasi:
- Presa in carico
- Sorveglianza
- Controllo periodico
- Controllo e manutenzione annuale
- Collaudo periodico
- Manutenzione ordinaria
- Manutenzione straordinaria
La manutenzione deve essere sempre effettuata seguendo la normativa, così che il loro funzionamento assicuri un’istantanea efficienza in caso di necessità. Le prescrizioni che prevedono i principali tipi di controllo sono:
- Controllo semestrale (Decreto 10 marzo 1998): verifica dello stato, accessibilità e funzionalità delle cassette, idranti, lancia e manichetta, controllo pressione della rete antincendio ad ogni singolo rubinetto idrante con l’apposito tappo prova pressione con manometro
- Manutenzione annuale: verifica integrità delle manichette con srotolamento e prova a pressione, oltre sempre la verifica della pressione a ogni rubinetto idrante con tappo prova
- Controllo ogni 5 anni: prevista la prova collaudo manichetta a 12 Mpa
- Redazione del certificato di manutenzione per ogni controllo
Sarà necessario tenere sempre aggiornato il registro antincendio, firmato dai responsabili, su cui dovranno essere annotati:
- Lavori svolti sull’impianto e/o le modifiche apportate alle aree protette qualora questi possano influire sull’efficacia della protezione
- Le prove eseguite
- I guasti e, se possibile, le relative cause
- L’esito delle verifiche periodiche dell’impianto
Ovviamente, tale registro deve essere sempre tenuto a disposizione per eventuali controlli.
Attività e frequenza
Verificare integrità ed accessibilità attrezzatura; i componenti non devono presentare segni di corrosione o perdite: Semestrale
Verifica leggibilità istruzioni d’uso: Semestrale
Verifica corretta localizzazione su pianta: Semestrale
Verifica che il getto d'acqua sia costante e sufficiente (è consigliato l'uso di indicatori di flusso e manometri): Semestrale
Verifica che l'indicatore di pressione (se presente) sia operativo e ben tarato: Semestrale
Controllo della tubazione in tutta la sua lunghezza per rilevare eventuali screpolature, deformazioni, logoramenti, o danneggiamenti: Semestrale
Verifica adeguatezza e buono stato operativo del sistema di fissaggio in base alla pressione di esercizio: Semestrale
Per i naspi: verifica della corretta rotazione delle bobine in entrambi i versi: Semestrale
Per i naspi orientabili: verificare che il supporto piroettante ruoti agevolmente fino a 180°: Semestrale
Per i naspi manuali: verificare che la valvola di intercettazione sia di tipo adeguato e sia di facile manovrabilità: Semestrale
Per i naspi automatici: verificare il corretto funzionamento della valvola automatica ed il corretto funzionamento della valvola automatica d'intercettazione del servizio: Semestrale
Verificare le condizioni della tubazione di alimentazione idrica, con particolare attenzione a segnali di logoramento o danneggiamento in caso di tubazione flessibile: Semestrale
Qualora i sistemi siano collocati in cassetta, verificare eventuali di danneggiamento e la corretta apertura dei portelli: Semestrale
Verificare che la lancia erogatrice sia di tipo appropriato e di facile manovrabilità: Semestrale
Verificare il funzionamento della eventuale guida di scorrimento della tubazione: Semestrale
Apporre la dicitura “REVISIONATO” su ciascuna unità: Dopo ogni controllo
Tenuta e aggiornamento del registro permanente di manutenzione: Dopo ogni controllo
MANUTENZIONE PERIODICA GRUPPO DI POMPAGGIO
Attività e frequenza
Verifica dello stato delle vasche o dei serbatoi di accumulo o disgiunzione, del livello e delle condizioni dell'acqua (limpida e priva di solidi sospesi); effettuazione di prove di funzionamento dei relativi indicatori di livelli, rincalzi delle loro valvole a galleggiante e apparecchiature ausiliarie: Semestrale
Verifica del livello e prova di funzionamento del rincalzo, dei dispositivi di controllo ed eventuali regolatori di livello dei serbatoi di adescamento di pompe installate soprabattente: Semestrale
Prova di avviamento automatico e funzionamento delle pompe; il funzionamento delle motopompe deve essere protratto per non meno di 30 min: Semestrale
Prova di riavviamento manuale delle pompe, con valvola di prova completamente aperta, immediatamente dopo l'arresto: Semestrale
Verifica del livello dell'olio lubrificante nel motore, del carburante dell'elettrolita nelle batterie di avviamento e di alimentazione delle motopompe, effettuando i relativi rabbocchi, se necessari, nonché della densità dell'elettrolita stesso mediante densimetro. Se la densità di questo risultasse insufficiente, anche se il funzionamento dell'apparecchio di ricarica è regolare, la batteria dovrà essere immediatamente sostituita. Semestrale
Verifica della scorta di carburante per le motopompe atta a garantire il loro funzionamento ininterrotto a pieno carico: per almeno 3 ore nei Rischi lievi, 4 ore nei Rischi normali e 6 ore nei Rischi gravi; secondo quanto riportato dalla Ditta installatrice sul certificato di installazione: Semestrale
Tenuta e aggiornamento del registro di manutenzione in cui è mantenuta storia delle condizioni dell’impianto e di tutte le ispezioni effettuate. Dopo ogni controllo
manutenzione periodica vasche di accumulo
Attività e frequenza
Le vasche possono avere funzionamento a gravità (G) o a pressione (P). Le prove riservate all’una o all’altra tipologia sono contrassegnate con una G o una P.
Verifica dello stato dell'acqua nei serbatoi e nelle vasche di riserva: limpida e priva di solidi sospesi che possono ostruire le condutture: Semestrale
Verifica dello stato dei serbatoi (G): Semestrale
Verifica del livello e delle condizioni dell'acqua nei serbatoi (G): Semestrale
Prove di funzionamento degli indicatori di livello, del rincalzo delle relative valvole a galleggiante, nonché di ogni altra apparecchiatura ausiliaria (G): Semestrale
Prove di funzionamento delle alimentazioni d'acqua e d'aria compressa, nonché dei relativi dispositivi automatici di controllo (P): Semestrale
Prove di funzionamento delle valvole di sicurezza (P): Semestrale
Verifica delle scorte di carburante in base alle indicazioni sul Certificato di installazione (P): Semestrale
Tenuta e aggiornamento del registro permanente di manutenzione: Dopo ogni intervento
manutenzione periodica impianti sprinkler
Manutenzione impianti antincendio automatici sprinkler come previsto dalla UNI EN 12845
Manutenzione Impianti di Spegnimento Incendi
Manutenzione periodica degli impianti fissi di spegnimento incendi impianti sprinkler, ovvero erogatori automatici, comprensivi delle relative condutture e delle valvole di controllo e allarme. Gli impianti sprinkler si suddividono in umido, quando le tubazioni sono piene di acqua e a secco, quando le tubazioni sono piene di aria. La normativa di riferimento è la UNI EN 12845 in vigore dal 27 marzo 2020.
MANUTENZIONE PERIODICA SPRINKLER
Attività e frequenza
Controllo dei serbatoi a pressione non dotati di segnalazione automatica di allarme in caso di caduta della pressione d'aria e del livello dell'acqua: Semestrale
Prova di funzionamento della campana di allarme idraulica, salvo negli impianti a secco: Semestrale
Prova di avviamento delle pompe automatiche: le motopompe devono essere mantenute in esercizio per almeno mezz’ora: Semestrale
Verifica e ripulitura degli erogatori situati in ambienti in cui si manifestano forti depositi di polveri o materiale pastoso: Semestrale
Verifica della pressione negli impianti a secco o alternativi non dotati di alimentazione automatica di aria compressa: la pressione non deve subire un calo superiore a 1 bar in una settimana: Semestrale
Verifica del livello della densità dell'elettrolita nelle batterie ed eventuale rabbocco: Semestrale
Esame generale dell’intero impianto, comprese le alimentazioni, allo scopo di verificare lo stato di tutte i componenti e le caratteristiche delle aree protette: Semestrale
Rilevamento delle pressioni alla stazione di controllo o al manometro di prova; verifica dello stato delle valvole di controllo e allarme e prova dei segnalatori d’allarme: Semestrale
Prova di tenuta delle valvole di non ritorno: Semestrale
Controllo della posizione di apertura delle valvole di intercettazione e relativo bloccaggio: Semestrale
Prova delle alimentazioni per i gruppi di pompaggio, per le vasche di accumulo: Semestrale
Verifica delle scorte di magazzino: Semestrale
Controllo, smontaggio e manovrabilità delle valvole d'intercettazione, principali e ausiliarie: Annualmente
Pulizia dei serbatoi a gravità o a pressione e verifica di tutte le apparecchiature accessorie: Annualmente
Tenuta e aggiornamento di apposito registro in cui riportare: Dopo ogni controllo
• data ultima manutenzione;
• variazioni riscontrate sia nell’area che nel sistema rispetto alla verifica precedente;
• stato degli impianti: guasti, esclusioni, etc.;
• le prove e le verifiche eseguite.
Manutenzione di porte e finestre apribili resistenti al fuoco secondo la UNI 11473
Manutenzione Porte Tagliafuoco
Una porta R.E.I. (porta tagliafuoco), è una porta che, considerata la sua elevata resistenza al fuoco, ha la possibilità di isolare le fiamme in caso di incendio e consente di ridurre la diffusione di fiamme o di fumo tra compartimenti e per assicurare un'uscita sicura da un edificio/struttura.
Le porte tagliafuoco si dividono in:
- porte a battente;
- porte scorrevoli;
- porte a vetro;
La normativa di riferimento per il servizio di manutenzione delle porte tagliafuoco è la seguente:
- D.P.R. 21/06/2004
- UNI 9723
- UNI EN 1634
- UNI 11473/2013
MANUTENZIONE PERIODICA
Attività e frequenza
Controllo della efficienza della porta: Semestrale
Controllo molle di spinta: Semestrale
Controllo cerniere e loro lubrificazione: Semestrale
Controllo chiudiporta e selettori e loro lubrificazioni: Semestrale
Controllo maniglioni antipanico: Semestrale
Controllo eventuali sistemi di autochiusura (rivelatori ed elettromagneti): Semestrale
Eventuali ritocchi a pennello di parti deteriorate: Semestrale
Tenuta e aggiornamento del Libretto di uso e manutenzione: Dopo ogni controllo
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